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Backup dati e Cloud per PMI cosa serve sapere

24-09-2019   Fabio Mazzocchio Blog

Il backup dati, ossia la realizzazione di duplicati di sicurezza, è un’attività fondamentale per mettere al riparo le informazioni aziendali e proteggerle da eventuali malfunzionamenti hardware o software, cyber attacchi, eventi avversi, errori involontari degli operatori.

 

Le PMI o le piccole realtà professionali e commerciali spesso non considerano la necessità di mettere al sicuro i propri dati, sottovalutandone il valore e ritenendoli non appetibili per i cyber attacchi, salvo correre al riparo solo dopo che si sono verificati eventi sfavorevoli. Talvolta si ricorre a copie manuali su supporti esterni (pennette Usb, dischi ottici, dischi rimovibili, etc.), senza la necessaria periodicità ma in modo più o meno casuale, quando se ne ha tempo.

 

 

Non tutti i dati hanno lo stesso valore:


Questi comportamenti sono molto rischiosi in un’epoca nella quale i dati sono diventati una delle principali risorse per qualunque azienda e la loro salvaguardia è un elemento di affidabilità verso i clienti.

 

Oggi esistono modalità facili e poco costose per garantire la sicurezza dei dati e il loro ripristino in caso di incidente. Innanzitutto è necessario suddividere i dati sulla base del loro utilizzo:

  • attivi, ossia usati e modificati frequentemente;
  • inattivi, ossia usati e modificati in tempi non recenti;
  • inutili, non utilizzati da molto tempo; la loro eventuale perdita spesso non comporta danni particolari.

 

Questa selezione può essere applicata a un singolo file o a gruppi di cartelle di file. Particolarmente importante selezionale i dati che appartengono all’ultima categoria, senza pensare che prima o poi potranno servire, in quanto rischiano di far lievitare inutilmente non solo lo spazio di storage necessario ma anche i tempi di gestione.

 

La scelta del backup dati
Fra i principali criteri di scelta ci sono indubbiamente la semplicità e la rapidità di copia e di ripristino in caso di incidente per garantire la ripresa dell’operatività.

Le principali modalità sono:

  • La replica dei file, molto semplice ma ne è sconsigliata l’esecuzione manuale, per l’elevata probabilità di trascurare qualche elemento importante. È invece preferibile affidarsi a tool dedicati che garantiscono la sincronizzazione fra file locali e la loro replica.

 

  • L’archiviazione che deve necessariamente affidarsi a un software dedicato per la creazione dell’archivio, la verifica di consistenza, l’eventuale compressione per ridurre lo spazio occupato, la visualizzazione dei file, l’estrazione dei singoli file.

 

Il software di supporto al backup dovrebbe contenere lo schedulatore per pianificare le attività, e la capacità di evidenziare le diverse versioni dei file, per garantire la possibilità di rintracciarli in qualunque momento ed eventualmente di ripristinarli.

 

Attenzione al supporto
Le modalità più diffuse che utilizzano supporti esterni, sono scarsamente affidabili: questi potrebbero risultare non leggibili, venire persi o trafugati. Le soluzioni più consigliate sono l’utilizzo di un sistema locale in rete dedicato allo storage (Network Attached Storage -NAS), utile in assenza di collegamento di rete e più veloce nell’accesso, ma meno sicuro in caso di eventi avversi (incendi, allagamenti…) o il cloud storage, che offre maggiori garanzie di sicurezza e accessibilità da qualunque dispositivo ma richiede la diponibilità di un collegamento veloce.

 

Backup dati: perché scegliere il cloud:


Il cloud è oggi un’opzione sempre più diffusa e affidabile. Come certifica l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, l’82% delle imprese medio-grandi italiane utilizza almeno un servizio in Public Cloud, nel 23% dei casi in maniera estesa su processi mission-critical. Secondo le stime dello stesso Osservatorio, nel 2018 il mercato Cloud italiano ha toccato quota 2,34 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto all’anno precedente (1,97 miliardi).

Questi dati indicano la maturità del mercato e delle applicazioni in cloud capaci di garantire affidabilità e sicurezza ad applicazioni relativamente semplici come quelle di backup, a costi contenuti, senza la necessità di effettuare investimenti.
 Fra gli ulteriori vantaggi che l’approccio cloud offre indichiamo:

  • la possibilità di configurare la dimensione dello storage in base alle esigenze (crescenti o decrescenti);
  • la disponibilità del software di archiviazione e ripristino;
  • la possibilità di accedere ai dati da qualunque dispositivo, anche in mobilità, con la garanzia della sicurezza degli accessi.

 

 

Fonte TIM BUSINESS MONDO DIGITALE: https://mondodigitale.timbusiness.it/backup-dati-cloud-pmi-cosa-serve-sapere/