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Previsioni di crescita per il mercato ICT italiano: + 2,8% annuo fino al 2021

14-11-2019   Fabio Mazzocchio Blog

Il quadro emergente dall’edizione 2019 del rapporto “Il Digitale in Italia” presentato da Anitec-Assinform, l’Associazione delle imprese dell’ICT aderente a Confindustria, prevede per il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni, contenuti digitali ed elettronica di consumo) una crescita nel triennio 2019-2021 ad un tasso medio annuo del 2,8%.

In questo periodo cresceranno a tassi medi annui del 14,2% l’IoT, del 13,9% la Cybersecurity, del 22% il Cloud, del 14,7% l’ambito Big Data, dell’11,6% le Piattaforme per la gestione Web, del 9,1% il Mobile business, dell’11,8% i prodotti e le applicazioni Wearable; in fortissima crescita anche Intelligenza Artificiale e Blockchain, pur con valori di partenza contenuti.

Nonostante questa prospettiva ottimistica, però, lo stivale paga un divario ancora esistente tra realtà consolidate e innovative e imprese, soprattutto di piccole dimensioni, rimaste ai margini di un ammodernamento necessario per continuare a creare valore e occupazione: infatti il 2018 ha visto le grandi imprese esprimere ben il 58,7% degli investimenti ICT contro il 18,7% delle medie e solo il 22,6% delle piccole.

Di conseguenza viene a galla l’urgenza di misure atte a rendere l’innovazione digitale più diffusa e a permettere un rafforzamento del settore ICT: in questo modo potrà esprimere con ancora maggiore efficacia il ruolo strategico che gli compete.  

Sul fronte dell’innovazione si guarda al rinnovo dei programmi Impresa 4.0, che, a condizioni costanti, prevedono di far crescere gli investimenti innovativi in sistemi industriali e sistemi ICT a un tasso medio annuo del 15,5% da qui al 2021.

Rispetto al rafforzamento del settore si tratta di agevolare una crescita già in atto, generante valore e occupazione, rimuovendo gli ostacoli all’evoluzione verso le tecnologie e le applicazioni più innovative e i modelli di business centrati sul supporto e il know-how realizzativo: tra il 2015 e il 2018 il numero di imprese è cresciuto da 107.340 a 112.340 e quello degli addetti da 477.850 a 512.400.

Tuttavia, da circa un decennio la spesa in “Ricerca e Sviluppo” del settore ICT in Italia è finanziata solo per il 6% dal settore pubblico: una maggiore stabilità fiscale e normativa per chi investe nel cambiamento e una PA con meno vincoli culturali e organizzativi costituirebbero gli ingredienti basilari per creare un ecosistema più favorevole agli investimenti innovativi.