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Pericolo per la salute: nel 1977 nel mirino la televisione a colori, nel 2020 il 5G

06-07-2020   Fabio Mazzocchio Blog

Nel 1977 al centro delle polemiche sul rischio per la salute c’era la televisione a colori, oggi il 5G. Un ostacolo che rischia di tardare la ripresa economica.

 

 

 

Era il 1977 quando il Corriere della sera pubblica l’articolo sul sequestro di 300 apparecchi televisivi a colori per verificare i rischi sulla salute umana.

L’Italia a causa dei dibattici su questo tema, arriva in ritardo di 10 anni, già nel 1967 Francia, Inghilterra e Germania inauguravano la stagione. Le polemiche avevano ritardato l’adozione delle nuove tecnologie che ancora oggi hanno cambiato il nostro modo di vedere la televisione.

La storia si sta ripetendo con la diffusione del 5G, con l’aggravante che la quinta generazione mobile costituisce un elemento fondamentale per la ripresa economica del Paese.

Nonostante la comunità scientifica ha rassicurato sulla mancanza di prove circa i rischi per la salute, nel web non mancano fake news sui legami tra tecnologia e diffusione del Coronavirus.

L’allarmismo creato intorno al 5G nel mondo della telefonia non è nuovo, si ripresenta alla soglia del debutto di ogni generazione mobile.

 La quinta generazione mobile è un’innovazione che come le precedenti, 2G, 3G, 4G migliorerà la qualità della comunicazione e la velocità della trasmissione delle informazioni. I maggiori vantaggi si avranno soprattutto sulla latenza (ovvero la risposta nell’istaurare la connessione): questo consentirà di gestire applicazioni in tempo reale in ambito industriale, sanitario e veicolare. In un periodo come quello che stiamo vivendo il tempo di latenza è fondamentale: pensiamo a una videoconferenza con il proprio capo, a un esame universitario, a una lezione online e al campo della medicina, porterà un livello di efficienza nettamente superiore.

L’organizzazione Mondiale della Sanità, La Commissione Europea e gli istituti nazionali sottolineano che sono stati fatti studi sugli effetti nocivi causati dalle tecnologie del 5G e hanno dimostrato che non vi è un pericolo per la salute.

Non ci sono rischi sanitari connessi alle nuove tecnologie, anzi Col 5G si può ridurre l’impatto ambientale, in quanto la stessa informazione viene trasmessa irraggiando meno potenza, dunque in modo più efficiente e riducendo l’impatto ambientale. Se poi si considera che le energie rinnovabili saranno sempre più utilizzate per l’alimentazione delle reti, il 5G può divenire utile per il “Green Deal”.