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L’Autorità per la protezione dei dati personali conferma: Gdpr, nessun rinvio delle sanzioni alle aziende

24-04-2018   Alessandro Battaglioli News

Dunque dal 25 maggio non cambierà nulla in Italia rispetto a quanto già previsto.


La notizia trapelata durante la settimana scorsa è stata prontamente smentita dal garante per la Privacy il quale fa sapere di non essersi pronunciato su un ipotetico periodo di grazia.

Il Regolamento generale in materia di protezione dei dati sarà, pienamente, efficace dal 25 maggio e l’avverbio ‘pienamente’ riguarda anche l’applicazione delle sanzioni perché il regolamento Ue 2016/679 è già in vigore dal 24 maggio 2016. Per essere chiari, in presenza, per esempio, di un nuovo scandalo Cambridge Analytica le sanzioni scatterebbero subito, il Garante Privacy non vuole affatto concedere proroghe.

La nota ufficiale: “Con riferimento all’articolo Gdpr, il Garante privacy rimanda di sei mesi controlli e sanzioni: che significa per le aziende, pubblicato oggi su Agendadigitale.eu,  è necessario precisare che non è vero che il Garante per la protezione dei dati si sia pronunciato sul differimento dello svolgimento delle funzioni ispettive e sanzionatorie né il provvedimento richiamato nell’articolo attiene a tale materia. Nessun provvedimento del Garante, peraltro, potrebbe incidere sulla data di entrata in vigore del Regolamento europeo fissata al 25 maggio 2018″.


Si deve, quindi, ancora una volta ribadire la integrale applicazione del regolamento e delle conseguenti attività del Garante a decorrere dal 25 maggio.


In poche parole, proprio per evitare il rischio che ogni ulteriore indicazione potesse essere interpretata in modo da limitare la piena applicazione del regolamento, si è deciso di differire l’efficacia del provvedimento che le conteneva (a dopo l’approvazione del decreto legislativo che dovrà adattare il nostro ordinamento al GDPR). Tale differimento mostra quindi la piena e incontrovertibile applicabilità del GDPR e di tutte le funzioni che lo stesso assegna alle autorità di protezione dati.

 

A quanto ammontano le sanzioni previste ?

Chi non rispetta il regolamento rischia sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato internazionale annuo lordo.